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parliamo di Nazionale durante la sosta

Non ha giocato la serie A, per la sosta dovuta alle Nazionali, e pure la serie cadetta si è presa un turno di riposo prima del rush finale, quindi oggi parliamo un attimo della Nazionale, a cui siamo tutti affezionati, sempre che vinca ovviamente, in caso contrario siamo tutti, o quasi tutti, ad affermare che non ci interessa, che manco sapevamo che gli azzurri giocavano e altre sciocchezze molto provinciali del genere. E questo non capita solo a queste latitudini, ma è un atteggiamento generale, molto tipico in Italia. Se si vince tutti a cantare in piazza po po po po po, in caso contrario tutti a giurare che manco sanno di quale materiale sia il pallone. Che tristezza, mi spingo a dire, troppo facile esserci solo quando si vince. Facciamo due passi nel passato, fatto salvo il sorprendente trionfo di Euro 2020, che comunque è avvenuto, per chi se lo fosse dimenticato, l’Italia dopo la vittoria ai mondiali di Germania nel 2006, nelle quattro manifestazioni iridate che si sono susseguite nel 2010 e nel 2014 è stata eliminata al primo turno della fase finale, nel 2018 e nel 2022 neanche è riuscita a qualificarsi alla fase finale stessa. Ergo è evidente che abbiamo un importante momento negativo nel nostro calcio, figlio, a mio parere, di una qualità estremamente bassa dei nostri giocatori, rispetto ad annate dove eravamo i primattori. Succede nel calcio, ad ogni latitudini, basta vedere una Germania che nelle ultime due edizioni del mondiale è uscita, caso clamoroso per i teutonici, al primo turno della fase finale. Quello che a me da fastidio è invece leggere certi commenti sarcastici su, esempio, la tournée appena terminata negli Stati Uniti degli azzurri. Tournée terminata con due vittorie contro Venezuela e Ecuador, non vittorie entusiasmanti, ma vittorie, e si sa bene quanto solo vincere aiuta a vincere. Leggere come mi è capitato commenti che mettevano in ridicolo queste due partite, fra parentesi l’Ecuador sta al 32 posto nella classifiche Fifa non al 200 posto, mi fa capire come davvero in questo paese la cultura calcistica sta sotto terra Per recuperare dallo tsunami calcistico che ha vissuto l’Italia negli ultimi anni ci vogliono anni e tanta tanta pazienza. Quella pazienza che, in questo paese, è totalmente latitante, purtroppo..

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